11 luglio 2013

L'impronta idrica della dieta degli europei

Tutto ciò che mangiamo ha un'impronta ecologica, vale a dire che corrisponde a un uso di risorse naturali, come, per esempio, quelle idriche. La produzione di alimenti, che dipende dalle diete seguite nei paesi europei, è responsabile di più dell'80% dell'impronta idrica, cioè del consumo di acqua pro capite: una quantità imponente, dato che in Europa viene calcolata in 4815 l al giorno.
In un mondo in cui le risorse idriche sono sempre più scarse, sapere quale tipo di dieta abbia un impatto minore è quindi un'informazione importante per la gestione dell'ambiente.
Una ricerca pubblicata dalla rivista "Ecological Indicators" calcola diversi scenari di evoluzione della dieta per i cittadini europei. Per farlo i ricercatori hanno messo a confronto la dieta adottata in media dai cittadini dell'Unione Europea nel corso del decennio 1996-2005 con tre possibili regimi alimentari:  una dieta "sana"con un ridotto consumo di carne, di zuccheri e di grassi di origine animale, una dieta vegetariana è una combinazione delle due.
Il risultato conferma un dato conosciuto: la riduzione o l'eliminazione del consumo di carne, che in Europa è eccessivo, permetterebbero di ridurre in modo significativo il consumo di risorse idriche.
Tutti gli scenari testati dai ricercatori rappresentano infatti un risparmio; in particolare, la più efficace sotto il profilo del risparmio idrico sarebbe una dieta vegetariana, in cui tutti i prodotti a base di pesce o carne fossero sostituiti da alimenti di origine vegetale, che porterebbe a una diminuzione del 38% del consumo di acqua.
Un regime alimentare con una minore presenza di carne, zuccheri e grassi animali sarebbe comunque sufficiente a ridurre i consumi del 23%, mentre una dieta semi-vegetariana porterebbe un risparmio del 30%. In molte aree dell'Unione le risorse idriche sono sottoposte a stress dovuto al prelievi eccessivi, e una gestione migliore potrebbe mitigarlo.
Inoltre, oggi l'Europa importa risorse idriche sotto forma di beni per cui processo di produzione è stata utilizzata acqua, una riduzione di un terzo della sua impronta idrica permetterebbe di non sfruttare più le risorse di altre aree del mondo.


Alessandro Delfanti
Le Scienze
Luglio 2013