10 dicembre 2013

Spolverare, pulire, stirare: non sono uno sport


Le faccende domestiche non sono un buon sostituto della palestra. Eppure, secondo uno studio pubblicato sulla rivista online BMC Public Health, non sono in pochi a ritenere che pulire i pavimenti, stirare o potare le rose abbia lo stesso effetto di un’ora di jogging o di cyclette. E, sebbene l’indagine sia stata condotta nell’Irlanda del Nord, è molto probabile che un’idea simile sia ben radicata anche da noi, dove, secondo gli ultimi dati Istat, il 40 per cento della popolazione non pratica alcuno sport.

SFORZO INTENSO - «Nell’intento di incoraggiare chi è sedentario a muoversi almeno un poco, molta enfasi è stata posta in questi anni su forme di esercizio fisico che possono essere incluse senza troppi sforzi nella normale routine quotidiana - si legge nello studio -. Questo approccio comprende la promozione del fai-da-te, dei lavori domestici, del giardinaggio, delle piccole riparazioni in casa. Eppure, sebbene ci siano molti studi che hanno associato lo sport a una riduzione della mortalità per tutte le cause, i vantaggi che queste occupazioni possono portare alla salute sono davvero molto dubbi». Diverse ricerche, anzi, dimostrano che qualche beneficio si riscontra soltanto per quei pochi lavori che richiedono uno sforzo fisico intenso - come tagliare l’erba, scavare in giardino o spalare la neve - mentre spazzare, stirare, spolverare o piantare chiodi non darebbe alcun giovamento, né aiuterebbero a tenere sotto controllo l’ago della bilancia.
INDICE DI MASSA CORPOREA - Insomma, avvertono i ricercatori: «Possono essere considerate utili soltanto quelle attività che determinano un’accelerazione della respirazione e del battito cardiaco». La controprova è contenuta nello stesso articolo di BMC Public Health: a una maggiore quantità di tempo trascorsa fra scope, ferri da stiro, pennelli, seghetti e innaffiatoi non corrisponde infatti una migliore forma fisica. Anzi, esattamente il contrario: il valore dell’indice di massa corporea tende a essere maggiore in chi riferisce di essere più spesso occupato nelle attività casalinghe.
Margherita Frontewww.repubblica.it
Novembre 2013