8 settembre 2014

Dialogo tra due cervelli: Intestino e encefalo

Vi è mai capitato in seguito a un'emozione di paura di avere un "blocco allo stomaco"? Quando avete mal di pancia riuscite a lavorare e svolgere le vostre attività quotidiane in assoluta libertà?
E' noto quanto possono pesare lo stress, le emozioni negative sulla salute dello stomaco e dell'intestino.
Vediamone il motivo.

Nell'intestino troviamo una rete nervosa di oltre cento milioni di neuroni che gestiscono le attività enteriche e che si collegano al cervello attraverso il sistema nervoso vegetativo.
Il primo cervello può alterare il normale funzionamento del secondo, interferire con i suoi ritmi e, per questa via, disturbare la peristalsi, la produzione di acidi, di ormoni e di citochine. Ma è vero anche il contrario: le connessioni che dal cervello enterico vanno al a quello centrale sono più numerose di quelle che fanno il viaggio inverso. Questo significa che disordini intestinali possono produrre i loro effetti sul cervello centrale.

Un ruolo importantissimo viene svolto dalla SEROTONINA, una molecola conosciuta per il suo legame con la depressione. Si sa che una sua carenza può comportare depressione, tant'è che i farmaci antidepressivi moderni funzionano perché ne aumentano la sua disponibilità. Meno noto è il fatto che il 95% della serotonina viene prodotto dall'intestino
A cosa serve la serotonina nella pancia? A iniziare il riflesso peristaltico,  a mantenere il tono vascolare, insomma a regolare i movimenti e l'attività digestiva. Allo stesso tempo, funge da segnale al cervello: segnali positivi come la sazietà e negativi come la nausea.

Questo ci fa capire come una corretta alimentazione possa comportare non solo uno stato di benessere fisico, ma anche psichico. Di conseguenza, pensieri positivi ci permettono di svolgere le nostre funzioni vitali nella maniera più economica e funzionale possibile.

Ricordate che: "I farmaci curano, la dieta fa guarire" cit. Fondatore Medicina Cinese

Martina Marchiori